“Al mio capo non fa piacere che scriva queste e-mail e non capisco perché”

Cosa c’è di male nello scrivere delle e-mail creative, tanto da poter infastidire il proprio capo? Se lo chiede una content creator, che ha interrogato i suoi follower. Scopriamo cosa ha detto.

Le e-mail OOO (out of office) sono, di solito, messaggi semplici e diretti: con queste, i lavoratori informano che non saranno disponibili e indicano un eventuale contatto per emergenze. Tuttavia, per Theo, una content creator che ha raccontato la sua esperienza su TikTok, queste e-mail sono diventate un punto di scontro con il capo. Theo ha sempre visto le sue e-mail OOO come un’opportunità per portare un tocco di creatività in ufficio. Invece di limitarsi a un messaggio standard, ha iniziato a scrivere racconti brevi e fantasiosi che coinvolgevano animali come scoiattoli e squali. Per lei, un modo carino e divertente per intrattenere i colleghi. Ma il suo capo non ha apprezzato.

Mi ha detto che non è professionale, che non posso scrivere cose così leggere e fuori contesto”, ha spiegato Theo. Nonostante il richiamo, la content creator non si è scoraggiata. Ha deciso, in effetti, di provare un altro approccio, adottando uno stile più serio e arricchendo i suoi messaggi con curiosità storiche e aneddoti interessanti. Anche questa versione, però, non ha convinto il suo capo. “Mi ha ribadito che le e-mail OOO devono essere professionali e funzionali, niente storie elaborate.”

Il capo redarguisce la sua dipendente, che scrive e-mail troppo particolari ed elaborate: chi ha ragione?

A quel punto, Theo ha pensato di includere consigli di benessere per i colleghi, come suggerimenti su stretching da fare alla scrivania o consigli per lo yoga. “Pensavo fosse un’idea utile e rispettosa delle richieste ricevute, ma anche questa volta non è andata bene. Mi ha detto che non è appropriato.” Frustrata, Theo ha condiviso la sua esperienza con gli utenti online, chiedendo se davvero le sue e-mail fossero così fuori luogo. Secondo lei, la sua personalità viene soffocata da regole aziendali troppo rigide. “Non capisco perché una semplice e-mail OOO debba generare tante critiche. È davvero così grave provare a renderle un po’ più originali?”, ha detto.

Capo e-mail
La testimonianza di Theo. (Fonte: TikTok – @chefmoisehere).

I commenti, però, non sono stati tutti a suo favore. Molti hanno suggerito che il capo le ha già dato fin troppe opportunità per adattarsi e che sarebbe meglio esprimere la sua creatività in altri modi, creando un blog o una newsletter. Qualcuno ha anche sottolineato che, in un mercato del lavoro così competitivo, non è il momento di rischiare per questioni così marginali. La vicenda di Theo solleva una domanda importante: quanto spazio c’è per la personalità e la creatività in un contesto aziendale? Mentre per alcuni il lavoro richiede formalità, altri credono che anche nei dettagli si possa trovare un modo per distinguersi. E voi, siete d’accordo con Theo o con il suo capo?

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