Molto più che attrice: Valeria Golino è anche una grande regista. Il film che vi consigliamo in questo articolo è l’esempio perfetto di quanto appena detto: ecco i dettagli.
Ieri sera, su Rai 2 è andata in onda la seconda puntata della nuova stagione di Belve. Tra le interviste, sempre fatte da Francesca Fagnani, c’è stata anche quella fatta all’attrice napoletana Valeria Golino. Musa di registi e attori internazionali, come John Carpenter e Sean Penn, ma anche italiani, come Gabriele Salvatores, Valeria Golino è anche una grande regista. Per ora, Golino ha diretto un cortometraggio, due lungometraggi e una miniserie, quest’ultima intitolata L’arte della gioia. Il suo primo film da regista è il film che vi consigliamo oggi: parliamo di Miele, con Jasmine Trinca. Nel 2013, in effetti, Golino ha sorpreso tutti con il suo debutto alla regia, dirigendo un film intenso e toccante: un’opera che ha raccolto consensi unanimi dalla critica, ottenendo ben 7 candidature ai David di Donatello e conquistando il cuore del pubblico.
Miele racconta la storia di Irene, una giovane donna interpretata da Jasmine Trinca, che vive una doppia vita. Da un lato, è una persona apparentemente comune, ma dall’altro svolge un lavoro che la mette costantemente a confronto con le domande più profonde sulla vita e sulla morte. Irene, sotto il nome in codice “Miele”, aiuta persone gravemente malate a porre fine alle loro sofferenze attraverso il suicidio assistito. Il film esplora il delicato tema dell’eutanasia con una sensibilità rara, senza cadere in giudizi o moralismi. La Golino riesce a raccontare questa storia con uno stile sobrio e rispettoso, puntando l’obiettivo sulla dimensione umana e intima dei personaggi. La regista si concentra sulle emozioni di Irene, sulle sue contraddizioni e sul rapporto complesso che instaura con un cliente insolito, il signor Grimaldi, un uomo anziano che non è malato terminale ma desidera comunque morire.
Miele: il debutto alla regia di Valeria Golino è un vero capolavoro
Con Miele, Valeria Golino dimostra una maturità artistica straordinaria. La sua regia è elegante, minimalista, ma allo stesso tempo profondamente emotiva. Ogni scena è curata nei minimi dettagli, dalle scelte fotografiche ai dialoghi intensi, capaci di far riflettere lo spettatore su questioni etiche e morali. La performance di Jasmine Trinca, che ha ottenuto una candidatura al David di Donatello e ha vinto il Nastro d’Argento come Migliore Attrice Protagonista per questo ruolo, è magistrale. La sua interpretazione di Irene è complessa e sfaccettata, un mix di forza e fragilità che cattura lo spettatore dall’inizio alla fine.
Miele non è solo un film, ma un’esperienza cinematografica che invita alla riflessione. Le 7 candidature ai David di Donatello, tra cui quella per la Miglior Regia, sottolineano il grande impatto che l’opera ha avuto nel panorama cinematografico italiano. Lo fanno, allo stesso modo, le 6 candidature ai Nastri d’Argento, di cui 3 vinte. Se ancora non avete visto questo capolavoro, è il momento di farlo. Miele rappresenta un raro esempio di cinema italiano capace di affrontare temi complessi con una narrazione poetica e una profondità unica. Con questo film, Valeria Golino ha dimostrato di essere non solo un’attrice straordinaria, ma anche una regista di talento, in grado di toccare le corde più intime dello spettatore. Un’opera che non vi lascerà indifferenti. Potete recuperare il film in streaming, ad esempio noleggiandolo su Prime Video.